Che cos’è il diabete mellito?
Il diabete mellito è una patologia caratterizzata dall’alterazione del metabolismo dei carboidrati. Il corpo umano, cioè, perde la capacità di generare l’ormone proteico definito insulina prodotto dalle cellule Beta o ne diminuisce la quantità gradualmente fino a cessare del tutto. Tale ormone ha il compito di far assorbire gli zuccheri alle cellule e senza di esso gli zuccheri restano nel sangue non assorbiti, determinando così un innalzamento della glicemia.
Quante forme di diabete esistono?
Esistono diverse forme di diabete che, pur presentando modalità d’azione diverse, comportano tutte la perdita della capacità di produrre insulina. Le due principali forme sono il diabete di primo tipo o giovanile e il diabete di secondo tipo o adulto. Altre forme di diabete sono il diabete gestazionale che insorge temporaneamente nelle donne in gravidanza, il diabete MODY (mellito non insulino-dipendente a esordio giovanile) e il diabete LADA (diabete autoimmune dell'adulto).
Come si sviluppa il diabete di 1° tipo?
Il diabete di primo tipo o giovanile può svilupparsi in seguito a malattie del pancreas, malattie infettive o eventi traumatici come incidenti stradali o operazioni chirurgiche, ma sempre più spesso si diventa diabetici di primo tipo senza essere colpiti da tali eventi. Tale patologia colpisce in genere i bambini in età infantile o adolescenziale, ma non mancano casi di persone adulte che sviluppano questa forma dopo i trent’anni. Le cause che scatenano il diabete di 1° tipo e il processo di autodistruzione delle cellule Beta che producono l’insulina restano tuttora ignoti. La patologia esordisce quando già l’80/90% delle cellule è stato distrutto senza manifestare sintomi in precedenza. Si svela con perdita di peso, necessità di ingerire liquidi in gran quantità (polidipsia) per compensare la perdita di liquidi stessi attraverso l’urinazione frequente (poliuria). Quando esordisce, il diabete giovanile deve essere curato in tempi brevi, in caso contrario si possono avere gravi conseguenze per il paziente.
Come si sviluppa il diabete di 2° tipo?
Il diabete adulto può svilupparsi in individui in soprappeso o obesi. Tale forma non si manifesta in modo brusco diversamente dal diabete giovanile, bensì gradualmente, caratterizzandosi per un’iperglicemia lieve ma costante. In questo caso, la produzione d’insulina non cessa immediatamente ma progressivamente, sia per l’enorme presenza di grassi e zuccheri provocate da diete erronee o incontrollate, sia per periodi di stress assai gravosi che mettono a dura prova la resistenza psico-fisica dell’individuo. Di fronte a tali pressioni, la produzione d’insulina diviene insufficiente e la sopraproduzione dell’ormone porta all’esaurimento delle cellule che lo producono. Di conseguenza la produzione diminuisce fino a cessare del tutto e questa patologia contribuisce non poco all’insorgere di infarti e sclerosi. È un diabete da non sottovalutare, perché agisce senza sintomi evidenti fino a quando non si manifesta attraverso un evento traumatico come l’infarto. Per individuarlo, occorre fare un semplice esame di sangue.
Come si sviluppa il diabete gestazionale?
Contrariamente alle altre due forme sovra spiegate, il diabete gestazionale si sviluppa in alcune donne durante la gravidanza, in particolare in quelle donne che sono in sovrappeso. Tale forma non è permanente, ma può costituire un indizio di un possibile esordio di patologia diabetica di 2° tipo durante la futura menopausa della donna. Il diabete gestazionale nasce da una temporanea pressione sulle cellule che producono insulina durante la gravidanza e che non possono far fronte al fabbisogno richiesto.
Si può curare?
Tutte le forme di diabete, elencate finora, si possono assistere con le apposite cure. Il diabete giovanile si cura con la somministrazione esterna dell’ormone insulina, il diabete adulto con diete adatte alla persona e prescritte dai medici ed anche con l’ausilio d’insuline particolari nei casi più gravi. Il diabete gestazionale prevede l’uso di terapie insuliniche in collaborazione con diete specifiche per la donna gravida e con attività fisiche in grado di migliorare la recettività dell’insulina ed impedire l’accumulo di sostanze in eccesso nel corpo.
Si può guarire?
Ad eccezione del diabete gestazionale che è temporaneo, le altre forme sono permanenti e non si può guarire da nessuna di esse allo stato attuale. Lo sviluppo della patologia si può arrestare con le idonee misure nel caso del diabete adulto, ma è impossibile guarire da esso. Le cause del diabete adulto sono ben conosciute e contrastabili con ritmi di vita non stressanti evitando gli eccessi gastronomici e facendo un’attività fisica sostenuta. Al contrario non si conosce ancora il processo che porta all’insorgenza del diabete giovanile, né le cause che lo fanno nascere. Finora esistono solo ipotesi sulle cause scatenanti.
Quali sono i comportamenti più corretti per curare queste patologie?
Un comportamento corretto che gestisca la patologia con efficacia, prevede un’attività fisica costante, il controllo periodico dei valori fondamentali quali l’emoglobina glicosilata ed il colesterolo, l’evitare di mangiare sempre in eccesso rispetto ai bisogni dell’organismo, il rispetto delle prescrizioni mediche e controllare spesso l’andamento delle glicemie. L’attività fisica migliora la ricezione dell’insulina da parte del nostro corpo, permettendo ad esso di smaltire il grasso in eccesso, di avere un fabbisogno minore dell’ormone e di scaricare lo stress accumulato durante il lavoro. Inoltre il rispetto delle prescrizioni mediche che sono fatte apposta per il soggetto interessato dalla patologia, permette di tenere a bada la patologia al prezzo di piccoli sacrifici che non incidono sulla vita seguita dal paziente. Non a caso, i cibi confezionati e le bevande analcoliche presentano già livelli di guardia per eccesso di zuccheri e di sale e il farne a meno il più possibile non fa che aiutare il nostro organismo.
A quali complicanze possono portare le patologie diabetiche se non vengono curate?
Premesso che un buon controllo glico-metabolico evita l’insorgenza delle complicanze di seguito riportate, si distinguono le complicanze provocate dal diabete tipo 2 e quelle causate dal tipo 1. Quelle del tipo 2 possono produrre danni macrovascolari quali aterosclerosi, cancrena, ictus cerebrale e ischemia. Quelle del tipo 1 possono produrre conseguenze micro vascolari come complicanze renali e retinopatia. Ognuna di queste gravi conseguenze ha un costo sociale, umano ed economico enorme sia per le famiglie che per lo Stato, a tal punto che non è improbabile un cambiamento della politica sanitaria nel mondo dato il numero di pazienti diabetici in costante aumento in tutti i Paesi. Tra costi di degenza, operazioni, di terapie riabilitative e di medicine, si calcola che un paziente diabetico che si è malcurato per lungo tempo, richieda un fabbisogno finanziario pari alla quasi totalità del suo stipendio. Se si tiene conto che il diabete è la prima causa d’infarti ed ictus cerebrali, si può ben immaginare quanto sia pericoloso sottovalutarlo.
Cosa propone oggi la medicina moderna per affrontare questo problema?
Gli strumenti per la gestione del diabete oggi disponibili consentono un monitoraggio continuo ed efficace della patologia, mentre ogni anno nuovi farmaci sempre più efficaci fanno il loro ingresso sul mercato. Tuttavia la ricerca medica ancor oggi e nel prossimo futuro brancola nel buio circa le cause scatenanti del diabete giovanile, mentre un’accurata campagna d’informazione garantirebbe un’efficace prevenzione delle altre forme di diabete, come i casi del 2° tipo che comprende la stragrande maggioranza dei casi registrati. Non è escluso che siano trovate nei prossimi vent’anni delle soluzioni che guariscano.
Alcuni consigli utili
Se sei diabetico:
- Verifica spesso la quantità di zucchero nel sangue (glicemia) e nelle urine (glicosuria), usando le apposite strisce reattive, nonché il peso corporeo;
- Controlla periodicamente -ogni tre/quattro mesi- il colesterolo, i trigliceridi, la funzionalità renale e quella epatica;
- Tieni sott’occhio ogni sei mesi il dosaggio delle proteine sulle urine delle 24 ore (Microalbuminuria delle 24 h) ed i valori della pressione arteriosa;
- Fai controllare almeno una volta l’anno il fondo oculare;
- Non trascurare, inoltre, la dieta, la cute dei piedi e la dentatura;
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